giovedì 1 ottobre 2015

Valerio Marchi: La morte in piazza


Libro Red Star Press

Indagini, processi e informazione sulla strage di Brescia
A cura di Silvia Boffelli. Postfazione di Saverio Ferrari

La mattina del 28 maggio del 1974, alle ore 10 e 02, una bomba collocata in un cestino dei rifiuti e azionata da un comando a distanza esplode a Brescia sotto i portici di piazza della Loggia mentre è in corso una manifestazione contro il terrorismo di destra organizzata dai sindacati e dal Comitato Antifascista. Il bilancio dell’attentato, rivendicato da un'organizzazione neofascista, è drammatico: otto morti, centodue feriti e una città destinata per sempre a fare i conti con una ferita aperta nella sua storia e nella sua memoria.
Ricostruendo la dinamica di quello che resta un evento centrale nella strategia della tensione, con la quale vennero represse le istanze di cambiamento provenienti dalla società italiana, Valerio Marchi affronta con coraggio il modo in cui la tragedia è andata incontro a strumentalizzazioni politiche di comodo ed ad altrettanto interessati fenomeni di oblio mentre, con il loro contributo, Silvia Boffelli e Saverio Ferrari portano la narrazione nel cuore della contemporaneità, affrontando il nodo dello stragismo fascista, perennemente al servizio di ambigui comitati d'affari. Un libro indispensabile per comprendere le dinamiche del terrore e gli strumenti con cui diventa possibile utilizzare la paura per consolidare interessi sporchi e scandalosi giochi di potere.

Collana: Unaltrastoria
Pagine: 360
Formato: 13x20
Isbn: 9788867180813
Prezzo: 22 Euro

lunedì 28 settembre 2015

[BO] Ecco cosa accade in Stazione…

Ecco qual è il «degrado» alla Stazione di Bologna. Non è quello inventato da Bignami, Bergonzoni & C. Vi sono persone che non possono viaggiare, nonostante abbiano un regolare biglietto, nonostante ci sia una meta da raggiungere e qualcuno che li aspetta. Ogni giorno la polizia ne tira giù qualcuno dai treni in transito, oppure blocca chi è in partenza impedendo di salire sui vagoni. Sono migranti e profughi a cui la «legge» impedisce di viaggiare. Una «legge» discriminatoria e degradante a cui sinistra e destra hanno contribuito egualmente, fianco a fianco.

Se oggi il fascismo fosse costituito solo da esigue minoranze squadriste, il problema potrebbe porsi in termini di autodifesa militante. Ma oggi non è più così. Vi è una stretta normativa e autoritaria che viene da zone differenti e magari contrapposte dello Stato e della politica istituzionale. Vi è un disciplinamento aggressivo dei comportamenti che non riguarda soltanto l’attivismo politico, ma l’intera società. Il modo migliore per contrastarlo è quello che spiazza, quello che è fuori dagli schemi. Occorre essere là dove non ci aspettano. Resistere con intelligenza è possibile e opportuno.
      
                                                                                                                                   da  staffetta

domenica 27 settembre 2015

Arrestati tre attivisti di Tpo e Làbas



Obbligo di dimora per altri due. Le accuse riguardano due manifestazioni dell’ottobre 2014. Tpo e Làbas: “Uso politico delle misure cautelari e attacco alla parte di città che prova a dare risposte reali nella crisi”.
22 settembre 2015 - 15:30

15573048162_3944d8d981_zArresti domiciliari per Gianmarco De Pieri, già sottoposto a un divieto di dimora a Bologna. La misura, disposta dal gip su richista della Procura, e’ stata notificata poco fa dalla Digos. Il provvedimento riguarda la manifestazione del 18 ottobre 2014 contro la visita del governatore di Bankitalia Ignazio Visco e poi contro il presidio di Forza nuova in piazza San Domenico, dove i manifestanti entrarono in contatto con le forze dell’ordine (un manifestante era stato già arrestato in piazza), nonché quella contro le “Sentinelle in piedi” della settimana prima. Oltre a De Pieri, gli arresti domiciliari sono scattati anche altri due attivisti di Tpo e Làbas (Roberto e Christofer, riferiscono i due spazi sociali) e per ulteriori due (Tommaso e Domenico) è stato emesso un obbligo di dimora.
Il commento dei due centri sociali: “Questa mattina sono state notificate ennesime misure restrittive tra arresti domiciliari e obblighi di dimora nei confronti di 5 attivisti del gruppo Tpo e Làbas Occupato. Misure che si vanno ad aggiungere agli arresti domiciliari per Gianmarco, colpito già 3 settimane fa dal divieto di dimora a Bologna. I fatti riguardano la giornata del 18 ottobre 2014, quando centinaia di persone scesero in piazza per manifestare contro la presenza in città dei fascio-nazisti di Forza Nuova. Consideriamo questo uso politico delle misure cautelari un attacco, non solo alla libertà personale dei nostri compagni, ma a quella parte di città che prova con generosità e mettendosi in gioco a dare delle risposte reali nella crisi sociale e di diritti che stiamo vivendo”.

                                                                                                      da: staffetta

venerdì 25 settembre 2015

[BO] Cortei neonazisti e fascioleghisti sotto le due torri


Ormai tutti i neonazisti, neofascisti, fascioleghisti d’Italia vogliono farsi un giro a Bologna in cerca di spot elettorali. Non bastava il triste spettacolo dell’inacidita destra locale, quella dei Bignami, dei Bernardini, delle Bergonzoni… Ora qualsiasi ducetto che passa vuole fare la sua manifestazione nazionale nel centro di Bologna.

Il 17 ottobre, battendo sul tempo la Lega Nord, sarà il turno dei cattonazisti di Forza Nuova con lo slogan «Ordine contro il caos» con cui vorrebbero opporsi all’inesistente «teoria gender» e all’immaginaria «invasione straniera».

1E solo l’8 novembre arriverà il circo xenofobo della Lega Nord per opporsi all’immaginaria «invasione straniera» e all’inesistente «teoria gender». Sono proprio loro, quelli della truffa delle «quote latte» e delle «spese pazze» in Regione, «Ladroni in casa vostra»…

E come sempre Questura e Procura di Bologna saranno pronte a difendere le solite istigazioni all’odio dell’estrema destra e a perseguire chi contesta, mostrando di quale pasta sono fatte.

Per discuterne e difendere Bologna… dall’invasione leghista si terrà un’assemblea alle ore 20.30 di mercoledì 7 ottobre in via Zamboni 38.

E intanto Bologna si mobilita: Corriere, Repubblica.




Ormai tutti i neonazisti, neofascisti, fascioleghisti d’Italia vogliono farsi un giro a Bologna in cerca di spot elettorali. Non bastava il triste spettacolo dell’inacidita destra locale, quella dei Bignami, dei Bernardini, delle Bergonzoni… Ora qualsiasi ducetto che passa vuole fare la sua manifestazione nazionale nel centro di Bologna.
Il 17 ottobre, battendo sul tempo la Lega Nord, sarà il turno dei cattonazisti di Forza Nuova con lo slogan «Ordine contro il caos» con cui vorrebbero opporsi all’inesistente «teoria gender» e all’immaginaria «invasione straniera».
E solo l’8 novembre arriverà il circo xenofobo della Lega Nord per opporsi all’immaginaria «invasione straniera» e all’inesistente «teoria gender». Sono proprio loro, quelli della truffa delle «quote latte» e delle «spese pazze» in Regione, «Ladroni in casa vostra»…
E come sempre Questura e Procura di Bologna saranno pronte a difendere le solite istigazioni all’odio dell’estrema destra e a perseguire chi contesta, mostrando di quale pasta sono fatte.

E intanto Bologna si mobilita: Corriere, Repubblica.





domenica 30 agosto 2015

I neofascisti delle bufale




Risultati immagini per bufala
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Non da oggi la destra reazionaria e «tradizionalista» campa di falsità e malafede e si è sempre dimostrata capace di stravolgere in maniera clamorosa la realtà.
Per decenni è stata commemorata una presunta strage partigiana a San Giovanni in Persiceto. Ora si scopre che i 34 corpi disseppelliti nel 1962 non appartenevano a militari della RSI finiti in una fossa comune, ma si trattava di un cimitero dell’Alto Medioevo e quei morti risalivano a un periodo che va dalla fine dell’800 all’inizio del 1100 dopo Cristo… Vedi: Vittime dell’agguato partigiano? Macchè, erano morti da mille anni.
Non è la sola bufala medievaleggiante. Infatti c’è il frate domenicano Giorgio Carbone che, dal palco del Meeting di Rimini di «Comunione e Liberazione», annuncia che l’omosessualità produce malattie cardiovascolari e suicidi, e cita un autorevole studio danese sulle coppie omosessuali. Peccato che lo studio danese dica tutt’altro e l’annuncio sia l’ennesima fandonia omofoba. Vedi: Le panzane di padre Carbone sui matrimoni omosessuali.

                                                                                         by staffetta