Visualizzazione post con etichetta Gianfranco Manfredi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Gianfranco Manfredi. Mostra tutti i post

mercoledì 10 ottobre 2012

La crisi - Gianfranco Manfredi '74



 La crisi è strutturale
 è nata col capitale
 sta dentro al meccanismo d'accumulazione
 il riformismo non sarà una soluzione.
 La crisi è già matura
 e Marx non si è sbagliato
 quando che ci ha insegnato
 a prendere lo Stato.

 Io la crisi la risolvo
 oh parbleu ma come fa!
 Sì la crisi, sì la crisi la risolvo là per là.
 Prendo un fucile
 lo faccio pulire,
 lo punto sulle masse,
 ci aggiungo un po' di tasse
 e il sin...dacato
 lo tiro da un lato
 gli dico in un orecchio
 non rompermi lo specchio!
 Sì ma il gioco non riesce
 tu così tiri a campar
 dalla crisi non si esce per di qua.

sabato 20 novembre 2010

Manfredi tra King e Foucault - «Tecniche di resurrezione»

Quel poliedrico di Gianfranco Manfredi: cantautore, scrittore, sceneggiatore di cinema, tv e fumetti (Magico Vento, Volto Nascosto). Ma non chiamatelo eclettico, perché già una volta ebbe a ribattere: «Eclettici sono gli architetti o i medici che scrivono anche romanzi, io faccio un unico lavoro usando semplicemente diverse forme di scrittura».
E allora, questa volta, parliamo di Manfredi scrittore di cui è uscito
Tecniche di resurrezione (Gargoyle Books, pp. 496, euro 18), una sorta di seguito del precedente Ho freddo (Gargoyle, 2008), con ancora protagonisti i gemelli Aline e Valcour de Valmont. La coppia di scienziati (lei ricercatrice scientifica e lui medico chirurgo) si sposta dal Rhode Island degli ultimi anni del Settecento e da una vicenda di supposti vampiri all’Europa del primo Ottocento.
La storia prende avvio da un esperimento di rianimazione di un impiccato e da un delitto commesso, apparentemente, dal «fantasma» di un chirurgo, e si svolge in parallelo tra la Londra di Re Giorgio III e la Parigi di Napoleone. Il canovaccio gotico-horror, fatto di «mad doctor», esperimenti al limite, tavoli anatomici e dissezioni di cadaveri trafugati, serve però a Manfredi per un’indagine nei meccanismi e nell’ideologia di quelle che Foucault e Basaglia definirono «istituzioni chiuse», segnatamente quelle che riguardano la sanità: dagli ospedali ai manicomi. Lo scavo arriva fino al cuore dell’istituzione medica, ai rischi del potere della classe e della scienza medica, esercitato senza una reale partecipazione e diffusione della conoscenza.
A riprova di questa seria ricognizione Manfredi ha fatto da «testimonial» nella recente campagna «Staminabilia» (sulla ricerca e utilizzazione delle cellule staminali del sangue) al Festival della Scienza di Genova. Tranquilli però: non aspettatevi un noioso pamphlet che sfoggia erudizione e affastella documenti, perché il romanzo di Manfredi, pur documentatissimo, è un romanzo-romanzo, ben scritto e dal buon ritmo. Quasi da fare invidia - come annotò Sergio Pent recensendo
Ho freddo - a Stephen King.

Renato Pallavicini, in l'Unità, 18 Novembre 2010


. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

 Tecniche di resurrezione