lunedì 18 gennaio 2016

[BO] mar 19 gen: Forza Nuova porta a Bologna l’estrema destra europea?


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A metà dicembre Forza Nuova avrebbe voluto organizzare a Genova un raduno europeo dell’estrema destra neofascista e neonazista, ma viste le reazioni ostili in città ha lasciato perdere…
Allora Forza Nuova ha puntato su Milano come sede per quel raduno dell’estrema destra europea, ma anche qui non gli è andata bene perché non è parso opportuno permettere una riunione di partitini negazionisti e antisemiti nella settimana della «Giornata della Memoria»…
Così quelli di Forza Nuova hanno pensato di venirsene a Bologna e martedì 19 gennaio vorrebbero tenere in città quel raduno europeo di esponenti dell’estremismo nero, con a capo il mortifero ducetto Roberto Fiore…
Subito il sindaco Virginio Merola si è chiesto come mai l’estrema destra non abbia «niente di meglio da fare nella vita che rompere le palle a questa città».
A quanto pare il sindaco Merola non possiede uno specchio e non riesce a vedere il perché. Non è lui che in più occasioni ha difeso il «diritto costituzionale di manifestare» per i neonazisti di Forza Nuova? Non è lui che non ha mai avuto nulla da dire sull’attivismo neofascista in città e non ha commentato il fatto che la Procura di Bologna abbia assegnato una sorta di centro sociale all’estrema destra?
Per colmo del ridicolo, il capogruppo regionale del PD, tal Stefano Caliandro, ha scongiurato i neonazisti di fare i «bravi ragazzi» e di non esibirsi in saluti romani davanti al Sacrario partigiano come ha fatto di recente la Lega Nord…
Come se il problema fosse il movimento di un braccio e non l’ideologia violenta e omicida che questa gente propaganda.
Forza Nuova è un partitino razzista, sessista, xenofobo, integralista, omofobo, antisemita, che ha commesso, anche in questa regione, continui atti di violenza fisica e simbolica. E se ora lo fa un po’ meno, ciò è dovuto solo alle mobilitazioni dell’antifascismo militante.
Intanto Cgil, Cisl, Uil, Anpi, Arci e Libera promuovono un presidio antifascista per martedì 19 gennaio alle ore 17.30 in Piazza Nettuno di Fronte al Sacrario dei Caduti.
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Ecco cos’è Forza Nuova

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Diffondevano idee naziste e antisemite, negavano lo sterminio ebraico, sostenevano la superiorità della «razza bianca», hanno effettuato almeno 50 «pestaggi terapeutici» di migranti, e tutto in nome del «patriottismo»…
Ecco cos’è Forza Nuova. Sono quelli che fanno i perbenisti solo di giorno, alla luce del sole. Vedi qui e qui e qui.
Sono quelli che organizzano concerti nazirock per propagandare le loro «legittime offese».
Sono gli squadristi che a Verona hanno inseguito e picchiato un giovane attivista e fanno opera sistematica di intimidazione nei confronti dell’antagonismo sociale.
Ora questa gente pretenderebbe di tenere a Bologna un raduno europeo degli esponenti dell’estrema destra neofascista e neonazista per martedì 19 gennaio capeggiato dal leader di Forza Nuova Roberto Fiore.
Dal canto suo, il PD bolognese scongiura i neonazisti di «evitare i saluti romani» o si rammarica che vengano ancora a «rompere le palle»…
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[BO] sab 16 e dom 17 gen: un fazzoletto rosso contro il fascioleghismo

Sabato 16 e domenica 17 gennaio ci sarà una gran «gazebata» della Lega Nord a Bologna e pare si metteranno come al solito a ridosso di Piazza Maggiore all’angolo fra via D’Azeglio e Carbonesi.
Sabato 23 gennaio la Lega Nord effettuerà una ronda in via Indipendenza contro la presunta «invasione» di venditori di strada. Li chiamano «abusivi», proprio loro che hanno truffato 40 milioni di euro di rimborsi elettorali e hanno dato il loro contributo alle infiltrazioni mafiose al Nord…
Intanto c’è chi si è stancato degli sfoggi di forza securitaria che trasformano la città in uno spazio sempre più cupo e ostile.
Ed è nata intanto questa iniziativa:
SABATO 16 e DOMENICA 17 GENNAIO, in risposta all’ennesima discesa in campo della Lega Nord, e a tutto il marciume che ha invaso la nostra città APPENDIAMO UN FAZZOLETTO ROSSO, dalle nostre finestre srotoliamo striscioni, volantini, cartelloni e quant’altro PER LASCIARE UN MESSAGGIO ALLA LEGA COME A TUTTI GLI ALTRI RAZZISTI E SESSISTI:
NOI QUI COME OVUNQUE NON VI VOGLIAMO!
Sotto le nostre finestre, per le nostre strade, abbiamo visto e continuiamo a vedere sfoggi di forza securitaria che trasformano la nostra città in uno spazio cupo e ostile.
Sotto le nostre finestre, poco lontano dai nostri occhi e troppo vicine alla nostra quotidianità, si diffondono ronde volte a difendere «attività commerciali gestite da italiani» e presidi dell’esercito.
Sotto le nostre finestre, i fascisti di forza nuova propongono concerti identitari nazirock, così consapevoli del rifiuto cittadino e così vigliacchi da essere costretti a nascondere i luoghi dei loro eventi pur di restare al sicuro nelle loro fogne.
Sotto le nostre finestre, nella stessa Bologna in cui l’amministrazione comunale interrompe bruscamente le trattative per la ricerca di un nuovo spazio per Atlantide, nella stessa Bologna degli sgomberi incessanti, è guarda caso un gruppo di fascisti a trovare spazio e agibilità presso l’ex Consorzio Agrario di Via Mattei, a due passi dall’HUB per richiedenti asilo, con annessa la comodità di avere a portata di mano, e comodamente serviti, gli «oggetti» delle loro ronde xenofobe.
Sotto le nostre finestre, l’unica prospettiva per gli spazi cittadini abbandonati – spazi, quindi, di tutt* – è quella di restare tali, o diventare covi di fascisti.
Sotto le nostre finestre, quanti oggi lanciano «gazebate» razziste ieri salutavano a braccio teso il sacrario dei caduti partigiani, offendendo non solo le culture antifasciste, ma anche un simbolo della storia e dell’identità della stessa città che ora proclamano di onorare e difendere.
Sotto le nostre finestre, coloro che si sono sempre disinteressati o che si sono addirittura mossi contro le nostre lotte, oggi strumentalizzano i corpi e le battaglie delle donne, sensibili alle violenze e ai temi dell’antisessismo solo quando possono sfruttarli e corroderli al fine di diffondere razzismo e securitarismo.
È per questo che vi invitiamo ad affacciarvi e a guardare quanto succede, ed utilizzare quelle stesse finestre per esporre un netto NO a questo modo autoritario e subdolo di concepire i corpi, le politiche e le nostre vite in generale.
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[Parma] ven 15 gen h.10.30: presidio antifascista per Andre, Pippo e Tommy

Nell’aprile del 2014 veniva danneggiata una sede dei neofascisti di CasaPound in provincia di Parma in cui alcuni militanti avevano organizzato un raduno denominato «The Revolution Party».
Tre antifascisti ora vanno a processo per quel fatto con accuse sproporzionate che dimostrano ancora una volta l’accanimento dello Stato contro chi lotta nelle strade e nelle città per opporsi all’ignoranza e alla violenza dei nuovi fascisti.
Sabato 15 gennaio alle ore 10.30 si terrà a Parma un presidio di solidarietà con Andre, Pippo e Tommy.
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[BO] sab 23 gen: ronda fascioleghista in Via Indipendenza

Non appena qualche gruppo dell’estrema destra ricomincia con la pantomima razzista delle ronde, subito tutte le destre cittadine fanno a gara per ottenere visibilità fomentando e cavalcando le paure, gli egoismi e i risentimenti di un paese impoverito e confuso. È avvenuto in settembre per la Stazione e ora si ricomincia.
Così, dopo la recente ronda di Forza Nuova in Bolognina, ecco una nuova ronda organizzata per il 23 gennaio via Indipendenza con lo slogan «Riprendiamo i NOSTRI portici». Non più contro l’inesistente «racket dei pachistani», ma contro un presunto «SUK abusivo». Questo il comunicato dell’iniziativa:
«Il PD è riuscito a trasformare la via principale di Bologna – via Indipendenza – da luogo di shopping che porta in Piazza Maggiore… a un vero e proprio SUK abusivo.
Il 23 Gennaio abbiamo deciso di riprenderci i portici, impedendo pacificamente alle decine di ABUSUVI di stendere la loro merce.
Saranno presenti oltre la Lega Nord, i consiglieri di «Uniti si Vince» Lorenzo Tomassini Daniele Carella Michele Facci, e Fratelli d’Italia – Fabrizio Nofori. L’iniziativa è allargata a chiunque sia stufo di vedere Bologna ridotta così!»
Noi siamo stufi invece di questi sciacalli che seminano odio per accattare qualche voto. In tempi di crisi, il razzismo e la xenofobia sono comodi espedienti per controllare e deviare il rancore sociale dalle cause effettive che lo provocano.
Eia eia alla larga!
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[BO] Ancora ronde neonaziste in Bolognina

Qualche tempo fa i media hanno cominciato a parlare di un immaginario «racket dei pachistani» che in Bolognina avrebbe danneggiato negozi di «italiani» per rilevare le loro attività.
Poi le cosiddette «spaccate» sono arrivate anche in zone più centrali della città: in Piazza Aldrovandi, in Piazza della Mercanzia, in Via San Vitale, in Via Murri. Sono scorrerie rischiose con pochi e incerti guadagni. Non ci voleva molto a capire che dietro questi episodi c’è la crescente miseria sociale, la mancanza di prospettive, lo spaccio di droga per tener buono chi non ha niente. Più si aggrava la crisi economica, più questi fenomeni si moltiplicheranno.
E infatti nessun giornale ha più fatto parola del misterioso «racket dei pachistani», come era finito subito nel dimenticatoio anche il fantastico «racket dei lavavetri» inventato nel 2007 dal sindaco Cofferati…
Ora però, approfittando della propaganda razzista dei media di regime, ecco che i neonazisti bolognesi di Forza Nuova hanno organizzato nuove ronde in giro per la Bolognina in favore delle «attività commerciali gestite da italiani» e per difendere un «tessuto sociale devastato dall’immigrazione selvaggia».
Riteniamo un fatto grave che in Bolognina si organizzino ronde razziste effettuate solo per diffondere odio e ignoranza. Ed è ancor più grave che vi sia dietro un partito come Forza Nuova i cui militanti si sono distinti, anche a Bologna, per violenze e pestaggi.
Chi semina vento raccolga tempesta!
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Sempre più in Europa si profila un conflitto civile che non deve trovarci impreparati. Già da oltre un decennio cresce ovunque una marea nera di violenze nazionaliste e ciò dovrebbe farci anzitutto comprendere che il nazifascismo non è stato un incidente di percorso nel luminoso cammino dell’Europa, ma ha profonde, insondate radici nella cultura europea, ed è un fenomeno che potrebbe dunque ripetersi con pari violenza, pur in forme nuove e aggiornate.
Oggi la destra parla di «sessismo islamico» proprio mentre non passa giorno in Italia che non vi siano violenze e femminicidi in famiglia, spesso spiegati dai media con sottili analisi psicologiche per la pace della buona borghesia benpensante…
Allo stesso modo, oggi la destra parla di «bullismo islamico» proprio mentre non passa giorno in Italia senza che una sguaiata cultura nazionalista promuova lo scadimento umano e la violenza senza senso dei più giovani. In Italia un ragazzo su tre ha subito atti di bullismo…
In Germania, dopo mesi di attentati contro i centri di accoglienza, adesso i neonazisti sono passati ai pogrom razzisti e alla «caccia allo straniero» nei quartieri di periferia. A Colonia ci sono stati pestaggi organizzati dall’estrema destra sui social network. A Lipsia un gruppo di neonazisti e di hooligan ha incendiato e devastato diversi negozi gestiti da immigrati nel quartiere di Connewitz. E quattro militanti del gruppo neonazista «Oldschool Society» sono stati arrestati mentre pianificavano attentati contro moschee e centri di accoglienza per i profughi.
Intanto pare che 372 neonazisti tedeschi siano passati in clandestinità. A metà settembre risultavano 450 mandati di arresto contro 372 estremisti di destra per omicidi, aggressioni, rapine, frodi e furti. Ma la polizia non li ha arrestati e vi è l’ipotesi che si siano organizzati in bande armate. Potrebbe così riprodursi il caso del gruppo «Clandestinità Nazionalsocialista» (NSU) scoperto nell’autunno del 2011 dopo che aveva assassinato almeno dieci persone di origine straniera fra il 2000 e il 2010 e compiuto attentati dinamitardi in varie città tedesche.
Nel 2011 si scoprì che i servizi segreti tedeschi conoscevano benissimo la cellula neonazista in clandestinità. Sapevano cosa faceva e che aveva già ucciso. Ma non li hanno fermati. Addirittura li avrebbero sovvenzionati come informatori…
E in Germania il neonazismo diventa un fenomeno sempre più radicato e inquietante anche nelle zone rurali.
Oggi la devastazione cresce in ogni angolo del mondo e presto potremmo trovarci a fare i conti con un’Europa ancor più cupa e terribile di quella attuale.
Ora e sempre resistenza!
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[BO] E riecco la Lega Nord

Sabato 16 e domenica 17 gennaio la Lega Nord ha annunciato di voler tenere a Bologna una «gazebata» dal centro città fino alle periferie.
Sono quelli che l’8 novembre hanno portato in Piazza Maggiore comitive di gente che faceva saluti romani e gridava slogan fascisti.
Sono quelli che non perdono occasione per istigare all’odio razzista e alla guerra fra poveri.
Sono quelli che ieri adoravano il dio Po e adesso invece brandiscono il Presepe come arma impropria.
Sono quelli che hanno promosso presidi xenofobi in Via Mattei e hanno chiesto a gran voce il recupero dell’ex Consorzio Agricolo ora affidato a un ex pugile di estrema destra.
Ma la loro propaganda d’odio non ci può far dimenticare che cosa sia realmente la Lega Nord: un partito corrotto, colluso, bugiardo, truffatore, affarista.
Invitiamo tutte e tutti a vigilare affinché la «gazebata» leghista resti nei limiti della buona creanza e non si trasformi in un’occasione di propaganda razzista e di apologia di fascismo.
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La «Befana tricolore» dell’estrema destra

Ieri erano tutti celtiche e saluti romani, oggi cercano di camuffarsi da comitati cittadini come «Forlì ai Forlivesi», «Mantova ai Virgiliani», «Rimini ai Riminesi»…
Ieri adoravano il dio Po, Odino e il Walhalla, oggi brandiscono invece il Presepe e il Crocifisso…
Hanno capito che la cultura nazionalpopolare è oggi lo strumento più idoneo per spargere razzismo nella società e magari costruirci sopra qualche mediocrissima carriera di politici locali.
Così, quest’anno in tutt’Italia l’estrema destra ha puntato molto… sulla Befana. Ma Sondrio Antifascista ha sbugiardato l’operazione con una filastrocca e un volantino. Questa la splendida filastrocca:
La Befana vien di notte e i fascisti prende a botte.
Dà una falce al bimbo bello e un martello a suo fratello
sono doni popolari da lasciare ai proletari.
La Befana è tutta rossa e ci guida alla riscossa:
«Su compagni! Giù dal letto, non è tempo di dormir!
Testa alta e pugno chiuso verso il sol dell’avvenir!!»
E questo il volantino distribuito per le vie di Sondrio:
SMASCHERIAMO LA BUFFONATA DELLA «BEFANA TRICOLORE»
La chiamano «Befana Tricolore» e usano slogan come «solidarietà italiana» ed «aiuto alle famiglie disagiate» per far breccia nelle coscienze meno informate; dicono di volere distribuire giocattoli ai bambini, in realtà cercano di comperare la tua benevolenza ed il tuo consenso.
Parlano di bambini e fanno politica, e la fanno usando lo strumento del razzismo, ancora più odioso se si pensa che, ad essere discriminati, sono altri bambini: quelli che non vengono da una famiglia italiana (ma poniamoci una domanda, se la famiglia italiana fosse di colore o musulmana riceverebbe questi doni?). Come se indigenza e povertà riguardassero un’etnia, una nazione, e non una condizione diffusa dove c’è ingiustizia sociale e sfruttamento.
Usano tuo figlio per arrivare a te; usano la debolezza della tua condizione economica e lo sguardo di tuo figlio per farti diventare come loro: RAZZISTA, FASCISTA, XENOFOBO.
Sono soltanto dei vili vigliacchi ed ipocriti razzisti, e come tutti i razzisti fanno schifo.
Tu, con loro, non hai proprio nulla a che spartire.
Se uscissero con li loro vero volto (Forza Nuova, CasaPound…) non ti avvicineresti ai loro gazebo!!
AMA L’UMANITÀ, ODIA IL RAZZISMO!
Azione Antifascista – Sondrio
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Squadrismo, Stato e grande capitale

In poco più di due settimane sono tantissime le firme raccolte in Lombardia per chiedere al Presidente della Repubblica di sciogliere i gruppi politici di ispirazione neofascista. Lanciata il 16 dicembre, la campagna «Una firma contro il fascismo» ha già superato le 14mila adesioni.
Certo è che, in questi ultimi mesi, i media sembrano sempre meno interessati agli episodi di violenza razzista e squadrista dell’estrema destra. Anche la parola «neofascismo» o «neofascista» viene usata sempre più raramente, e certo non perché il fenomeno sia in calo. Secondo il «Gazzettino», a Treviso un giovane «vicino agli ambienti di estrema destra» è stato arrestato per lesioni e ingiurie aggravate ai danni di un 18enne marocchino.
Tuttavia oggi non sono certo i gruppi neofascisti e neonazisti a costituire un «pericolo per la democrazia», ma il vero pericolo di fascismo si deve piuttosto alla fascistizzazione degli apparati dello Stato, a una propaganda nazionalista e razzista sempre più aggressiva e manipolatoria, alle controriforme politiche e costituzionali del Governo Renzi dopo le ammonizioni della banca statunitense JP Morgan…
In tempi di crisi economica, l’alleanza inconfessabile tra fascismo e grande capitale si rafforza. Nel 2013 un grande istituto del potere finanziario mondiale come la banca JP Morgan chiedeva di ridimensionare drasticamente l’«eccesso di democrazia» (!) nell’Eurozona: «Dovete liberarvi delle vostre costituzioni sinistroide e antifasciste», scrivevano gli esperti di JP Morgan.
Restano allora attuali le parole che Luigi Fabbri scriveva, proprio a Bologna, nel 1921:
«Però ingaggiare la lotta materiale contro il fascismo, come organismo a sé, non vedendo altro nemico che lui, sarebbe un pessimo affare; sarebbe come tagliare i rami d’una pianta venefica, lasciandone intatto il tronco, come sciogliersi da qualche tentacolo della piovra senza colpirne la testa. Si potrà infliggere così al fascismo qualche sconfitta parziale, si potran seminare tra i fascisti dei lutti; ma ciò non servirà che ad inasprire inutilmente la lotta, e può servire a rafforzare il fascismo, contribuire a farlo diventare un organismo sempre più robusto.
La lotta contro il fascismo non può essere fatta in modo efficace che colpendolo attraverso le istituzioni politiche ed economiche, da cui emana e da cui trae alimento. I rivoluzionari, del resto, che mirano all’abbattimento del Capitalismo e dello Stato, se si lasciassero tirare fuori strada dal fascismo, come un fulmine che si lascia attirare dal parafulmine, e dedicassero le loro forze e si esaurissero nel combattere il solo fascismo, renderebbero un servigio alle istituzioni che pur vorrebbero demolire. Lo Stato capitalistico col babau del fascismo riuscirebbe non solo a difendersi, a viver più tranquillo, ma anche a convincere una parte del proletariato a collaborare con lui, a schierarsi dalla sua parte».
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