venerdì 30 novembre 2012

L’energia dell’errore - Viktor Šklovskij



L’energia dell’errore. Libro sul soggetto
 

Meditare milioni di possibili associazioni
per sceglier tra di esse una su un milione,
è terribilmente difficile.
s
Lev Tolstoj, lettera a Fet, 17 novembre 1870.



Queste parole sono state inserite nel titolo con l’autorizzazione di Lev Nicolaievič Tolstoj.
Nell’aprile 1878 egli scriveva a N. N. Strachov di provare un senso di impreparazione al lavoro, alla tensione; la tensione è necessaria quando si è trovato e scelto.
Egli consola N. N. Strachov, che si lagna della difficoltà del lavoro:

«Conosco molto bene questa sensazione – addirittura, ora, negli ultimi tempi, la sto provando: tutto parrebbe pronto per scrivere – per compiere il proprio dovere terreno, ma manca la spinta della fede in se stessi, nell'importanza della causa, manca l’energia dell’errore; quella spontanea energia terrena che è impossibile inventare E non si può cominciare».

Tutto questo riguarda la spontaneità delle forze della natura, che operano in modi diversi e non immediati, e creano quella confusione che chiamiamo mondo.
Una volta, sorridendo, Majakovskij scrisse sulle «cose dell’altro mondo»:

Un vecchio disegno, non si sa di chi.
Un primo disegno non riuscito di una balena.

Niente riesce senza fatica. I fiori sbocciano e gli uccelli arrivano al momento giusto solo dopo molte ore di preparazione.
Il mondo sembra protestare contro i primi tentativi di fare un piano di creazione, cioè di prendere coscienza di esso.
Superando il passato, noi andiamo avanti, prendendo coscienza della differenza fra intenzione ed esecuzione.
In seguito, nel suo articolo su Maupassant, Tolstoj scriveva che il talento aiuta lo scrittore a «vedere la verità» .
Se egli sbaglia nel rappresentare il mondo, il suo talento gli mostrerà l’impossibilità di costruire, lo costringerà a scrivere la verità.
L’energia dell’errore, l’energia della libera ricerca, quest’energia non abbandonava mai Tolstoj.
Egli comincia a scrivere di Kutuzov pensando a Guerra e pace.
Crea uno schema del suo carattere, non conforme alla realtà, pur inserendo fatti realmente esistenti.
Ma l’energia dell’errore, l’energia delle prove, dei tentativi, l’energia della ricerca, lo induce a descrivere un altro uomo, questa volta vero. Per far questo ci vogliono anni.
Egli vuole chiarire la figura di Alessandro I, ma l’energia dell’errore, l’energia della ricerca, cancella la raffigurazione solenne di Alessandro, che è concepito come un benefattore della storia, e il personaggio scompare, viene retrocesso nei piani secondari del romanzo.


Viktor Šklovskij
Energija zabludenijaž. Kniga o sjužete, Sovetskij pisatel’, Mokva1981,
trad it. L’energia dell’errore. Libro sul soggetto, trad it. a c. di Maria Di Salvo, Editori riuniti, Roma 1984.

1 commento:

matteo ha detto...

Šklovskij diede il suo contributo al formalismo russo con il saggio-manifesto "L'arte come artificio". Il concetto di formalismo comincia da lui, sia per quanto riguarda l'opera d'arte e la sua natura convenzionale, in quanto insieme di tecniche usate a proposito dallo stesso autore. Se non sbaglio era molto vicino all'avanguardia futurista