mercoledì 9 dicembre 2009

"Piazza Fontana, una strage lunga quarant'anni - Presentazione a Bologna, 9/12/09


Piazza Fontana.
Una strage lunga quarant'
anni


Un quaderno di Contropiano in collaborazione con la Libreria Quarto Stato di Aversa


Presentazione mercoledi 9 dicembre ore 21.00
HUB via Serra 2/c - Bologna
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Il sommario del quaderno:

  1. Introduzione
  2. Piazza Fontana. Una strage lunga quaranta anni. In Italia non è ancora finita la “guerra dei quaranta anni”. Dalla Guerra Fredda alla Guerra sul “fronte interno”. Il cambio di passo degli anni Sessanta. La Madre di tutti i depistaggi: la tesi del “Doppio Stato”. Il sovversivismo permanente delle classi dominanti
  1. La storia rovesciata. La cooptazione dei fascisti negli apparati dello Stato repubblicano. Dalla guerra fredda alla guerra interna in funzione anticomunista. La spaccatura tra i neofascisti. Il Partito Atlantico coopta gli ex nemici. La strategia della guerra a bassa intensità è indicata già diciassette anni prima della strage. Perché la sinistra antagonista passa all’autodifesa collettiva
  1. La reazione della sinistra alla Strage di Stato. Quei giorni a metà del dicembre del 1969. Parte la controinformazione e sarà una vittoriosa battaglia politica
I documenti
  1. Una questione di verità e di responsabilità (di Roberto Mander)
  2. Cos’è questo golpe? Io so (di Pierpaolo Pasolini)
  3. Estate 1969 (di Giangiacomo Feltrinelli)
  4. Le “Cinque entità” stragiste nelle audizioni del giudice Salvini alla Commissione Stragi
  5. L’uso dei fascisti contro i movimenti (Contropiano)
  6. Gli “Uomini Neri” (Contropiano)
Schede e bibliografia ragionata sulla Strage di stato
Gli autori di questa pubblicazione

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sabato 5 dicembre 2009

antifascismo oggi


«
Al di là dei fatti, serve una riflessione complessiva su cosa significa essere antifascisti oggi. E la prima interpretazione da cui bisogna culturalmente distaccarsi è che l’antifascismo sia una pratica che appartiene solo ad un’avanguardia che si reputa tale. L’antifascismo è una pratica quotidiana che ha successo laddove l’antifascista con la sua presenza nei quartieri, nelle lotte per la casa, il lavoro, la salute riesce a creare un tessuto politico e sociale coeso che sappia respingere la presenza fascista in modo automatico senza bisogno che ciò sia ogni volta onere o responsabilità di un gruppo ristretto di militanti. I fascisti portano violenza e intolleranza e rappresentano forze fresche al servizio dei potenti nei momenti di maggiore crisi o di conflittualità sociale. E’ un dato storico e politico che deve sempre essere chiaro
».


[un brano che condivido, tratto da un articolo su
Senza Soste]